giovedì 8 settembre 2011

Diario di bordo #05

Doveva essere un diario di sopravvivenza delle vacanze ma si è limitato a cinque post, quindi deduco che sia un po' scarno per essere soprannominato tale.
Allora, partiamo dicendo che sono reduce di un'estate noiosa. Per quanto dalle descrizioni che seguiranno probabilmente non sembrerà, è così, o almeno per la maggior parte del tempo.

Partiamo da una settimana in montagna con l'oratorio come animatrice a bambini delle elementari, con persone veramente squallide. Forse anche solo alcune, ma con cui di certo non voglio più avere a che fare, in grado solo di criticare, alle spalle, e senza pensare prima a loro stessi.
Tre giorni dopo c'è stata la vacanza che ha dato un senso alla mia estate: tornare alla mia amata vecchia Liguria. Stesso paese, stessa spiaggia, stesso mare, compagnia diversa. Non più le ragazze lontane degli anni precedenti, ma nuove persone, non più piccole di me, se non una. O uno, cioè, che poi, tra l'altro, è stato quello che ha reso queste due settimane ancora più indimenticabili. Una famiglia intera di cugini, tutti venuti senza genitori, con cui mi sono ritrovata a condividere i momenti migliori di quest'estate. Uscire tutte le sere, i litri di EstaThè, le nuotate in mare quando ormai era sera, le camminate solitarie al mattino presto sugli scogli, le notti in spiaggia, tornare alle quattro e mezzo del mattino. Tutto quello che gli anni precedenti non potevo fare, anche a causa di persone troppo diverse da me. Partendo con l'idea di fermarmi solo cinque giorni, dopo due settimane non volevo andarmene. La Liguria fa innamorare.
E per concludere, Londra, per di più la mia città preferita, che volevo visitare per la seconda volta ormai da un po' di anni. Meravigliosa non tanto per la città in sè, ma per la gente strana che puoi incontrare. Ricca di storie, di posti da visitare, di leggende da ascoltare, e persone di cui rimanere incantati. Da giovani ragazze con i capelli rosa, ad eleganti signore pronte a bere il thè delle cinque.
E metà Agosto passata in casa a studiare, per il maledetto esame di inglese, superato poi alla grande.
Trovarsi una nuova compagnia di un paese differente, salutare completamente quella vecchia capendo che ormai non c'entra più niente con te.

E dover ammettere che la propria migliore amica non è più quella di una volta, ma quella con cui ormai condividi i momenti migliori. Quella che ti sostiene, che si preoccupa per te, che se ha bisogno di piangere non si tiene tutto dentro ma chiama te. L'amica dell'infanzia, e l'amica del liceo, che forse durerà per sempre.

Non vedo l'ora di ricominciare la scuola. Rivedere tutti i miei amici, passare pomeriggi interi a studiare, imparare nuove cose e criticare gli insegnanti. Quotidianità tanto attesa.

Un bacione, Sel. :)

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