venerdì 29 aprile 2011

Dieci cose per cui vale la pena vivere.

Ultimamente si sente parlare dell'iniziativa proposta da Saviano: quali sono le dieci cose per cui vale la pena vivere?
Nonostante ce ne siano molte altre, penso per me queste siano le principali; non sono affatto in ordine, anche perchè non saprei proprio come posizionarle. E secondo voi? Quali sono le dieci cose per cui vale la pena vivere? :)

-Ascoltare i discorsi di mia mamma e rendersi conto dopo che tutto quello che diceva era vero;
-Gli abbracci di mio padre mentre piange;
-Scrivere sul balcone, al sole, con la musica a tutto volume;
-L'amore dei nonni;
-Riguardare vecchie foto;
-Sentire le proprie dita intrecciate con quelle di qualcun altro;
-Capire che una persona vi ha fatti entrare nel proprio mondo, per conoscerla fino in fondo;
-Dopo un pomeriggio, la sera, respirare il profumo di qualcuno sul proprio cuscino;
-Sentire chiaramente l'arrivo o il cambio di una stagione;
-I messaggi inaspettati degli amici migliori.

Selene e la cucina non vanno d'accordo.

Ecco che questa sera Selene, si trova ancora in uno scontro che in quest ultimi giorni ha dovuto combattere spesso.
La cucina.
Probabilmente qualche mio antenato mi ha fatto una maledizione quando ero appena nata, che mi ha resa immune al lavoro con pentole e padelle. Martedì sera, mi ritrovo in casa da sola (che goduria!), però senza cena. Dopo essermi scervellata per circa 10 minuti su cosa mettere sotto i denti, in quanto in frigo avevo solamente due uova, del burro, e nient'altro, ho optato per un piatto di pasta al sugo. Che poi dire "sugo" non mi piace, preferisco pomodoro.
Dopo aver consultato su internet diversi siti su come far scaldare il pomodoro e la pasta, ho aspettato una decina di minuti per far bollire l'acqua. Fin qui tutto bene.

Selene alla scoperta del sugo. 
Lo rovescio in un pentolino, tengo il fuoco basso basso, aggiungo l'olio e il basilico e gli dò una mescolata. Mi allontano per qualche secondo e inizia a friggere.

Selene va in panico.
Scoppia tutto, il condimento è ridotto a tre quintali di olio e una spruzzatina di pomodoro, e il muro che in precedenza era bianco, ormai è ricoperto da simpatiche macchioline rosse. Che, naturalmente, non vanno via.


Selene assaggia la pasta disgustata.
Fa schifo. Manca sale, il pomodoro è andato a farsi friggere, nel vero senso della parola, e, ripeto, la pasta fa schifo. Finishe nel cestino dell'umido.


Selene decide di cambiare, e opta per l'uovo al tegamino.
Fa schifo anche quello.

Basta, la prossima volta prenderò una pizza. Oppure le buonissime lasagne di Giovanni Rana già confezionate da mettere in microonde, che scoppiano anche quelle.
Yep!

Buongiorno, buonasera!

Salve a tutti, belli e brutti!
Evviva, ora ho davvero un blog tutto mio! È tipo uno dei miei sogni di quando ero piccola, ma che non ero mai riuscita a fare. Che emozione, posso dire di essere una blogger, ora! :)

Allora, dovrei presentarmi, o sbaglio? Dai, per una volta atteniamoci alle regole.
Innanzitutto piacere, io sono Selene. Voglio dire, non è il mio vero nome, ma sarà il mio soprannome almeno qui. Ho diciassedici anni, e sono felice.

Panichissimo, non so cosa scrivere.

Frequento il liceo classico, in base a una scelta fatta da piccola guardando quanto era immensa la cultura di mia madre, che ha frequentato la stessa scuola. Cioè, non proprio la mia, ma una più importante. Si vabbè. Dicevamo, amo la mia scuola. Tutto, esclusa la mia classe, nella quale non so perchè mi ci hanno messo. Per il resto, non vorrei separarmici mai. Parto dalle materie, per arrivare alle gite, alle altre classi e ai professori.
Mi piacerebbe sapere 23898 cose come la mia carissima Ermione. Cacchio, conosce praticamente tutta la mitologia greca a memoria! Io posso limitarmi a conoscere la favola di Biancaneve e i sette nani. Tra l'altro quella della Disney, non l'originale.

Mi sto perdendo in un bicchier d'acqua, come al solito.

Torniamo a noi. Scrivo. Scrivo praticamente quando ne ho voglia. A scuola, alla fermata del pullman, in lacrime. Quando mi coglie l'ispirazione. Ho qualche bozza salvata nel cellulare, ancora da ricopiare sulla mia Moleskine, e poi da cancellare subito dopo. Il mio problema è che riesco a scrivere solamente delle mie emozioni; non riesco a fare un racconto con un inizio e una fine, o a scrivere storie. Scrivo principalmente frasi, ultimamente sono riuscita a riempire in una sola volta un'intera pagina, e forse è stato il mio record.

Rido. Sempre.

Posso forse essere ritenuta una delle persone più felici sulla terra. Trovo un minimo segno per essere felice in qualsiasi cosa, anche in una signora che, dopo aver salutato il marito, scende dall'auto per un'abitudinaria giornata di lavoro. Cerco di convincere alcune mie amiche a fare lo stesso e tirarsi su il morale quando sono giù, ma a quanto pare non riescono ad entrare nella mia stessa ottica.

Amo leggere e la fotografia, anche se sono solo all'inizio. (Le foto poste alla fine, inoltre, sono state scattate da me.)
Amo l'estate e sentire la sabbia infiltrata tra le dita dei piedi.
Forse amo anche un po' Occhiblu.

Stavo quasi dimenticando che odio qualsiasi tipo di sport, e che vivo in un minuscolo paesino abitato forse da un topo, un ornitorinco e un armadillo.

Poi, dovevo dire qualcosa ma non ricordo. Cadiamo nel banale: odio la matematica e la mia materia preferita è poesia, che ci viene insegnata da una professoressa forse fin troppo giovane ma fantastica, che possiede un blog ormai conosciuto da tutti noi. Alle sue spalle. Forse però probabilmente mi odia. Dettagli.

Penso basta, per ora. Al massimo ci sarà una seconda parte più avanti, chissà.

Grazie per l'ascolto.
Sel.